Introduzione alla meditazione taoista - Chiesa Taoista d'Italia

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Introduzione alla meditazione taoista

Religione

Taoismo, taoismo, Tao, Daoismo, daoismo, Dao, yin yang, wu xing, bagua. La Chiesa Taoista d'Italia promuove il Taoismo (Daoismo) seguendo il Tao (Dao), per i taoisti.

La Meditazione Taoista


T San Tiao - Le tre Regolazioni


Oggi siamo travolti da un mondo pieno di rumori stridenti che rendono la nostra mente agitata, turbata e insicura. La società ci impone maschere e ci richiede l’uniformità, macinandoci senza pietà. Per aderire a questi modelli artificiali ed essere considerati "normali", modifichiamo persino la nostra identità. Le conseguenze sono psicosi e nevrosi, più o meno gravi, che, oramai, sono un tratto caratteristico della nostra epoca.

Dove ci porterà questa situazione creata dallo scientismo e dalla finanza imposti come valore?
Le risposte possono essere tante ma solo una è quella giusta.
Sarà quella che rifiuterà i modelli pre-costituiti per far esprimere la spontaneità; annullerà il giudizio morale, dettato da una società corrotta e ipocrita, per lasciare il posto alla naturalezza.

La risposta vera, dunque, è quella che ci avvicina alla natura. Alla propria natura.

Dobbiamo tornare a "sentire" piuttosto che a creare grafici per giustificare teorie malsane, elaborate ad hoc, per il beneficio dei pochi sui molti.
Inoltre, la paranoia culturale di questa nostra società è considerare, coloro che non lo fanno, perché hanno una chiara consapevolezza di sé, dei "diversi" e quindi emarginati.
Ci allontanano da noi stessi tanto da farci perdere il contatto con la nostra vera natura spirituale.

Ciascuno di noi è, invece, una persona.
Siamo individui assolutamente diversi l’uno dall’altro.
Siamo uno spirito che anima un corpo per realizzare il proprio fato.
Siamo opere uniche e irripetibili del Creatore.


Per questo abbiamo l’imperativo etico di non dimenticarsi.
Di essere presenti a noi stessi.

La "presenza" è un aspetto vitale nel taoismo vissuto.

Direi che tutte le tecniche elaborate nel corso dei secoli servono unicamente a questo scopo: essere presenti e consapevoli del nostro interno, del mondo che ci circonda, delle forze visibili e invisibili che agiscono tra "Cielo e Terra".

Possiamo però farlo solo se abbiamo un cuore in pace, una mente "chiara", perché ha superato il pensiero dualistico tra bene e male, e se il nostro essere è diretto verso la "Grande Armonia", per il nostro benessere e per la salvezza di tutti gli esseri sensienti.

Premessa

Una persona su quattro soffre di ansia e di crisi di panico.
La spirale frenetica della nostra società crea una separazione tra la nostra vita esterna e la nostra interiorità. Tendiamo, infatti, a identificare noi stessi con quello che facciamo, con i ruoli che ricopriamo, con quanto abbiamo o con quello che le persone si aspettano da noi.
Purtroppo, per inseguire l’apparenza, dimentichiamo noi stessi.
Il risultato è uno stato di stress continuo , causato dal nostro disperato tentativo di adeguarci ai modelli sociali e culturali.
Che cos’è, in fondo, l’ansia se non la nostra paura di non essere all’altezza di qualcosa, di non essere capaci di incarnare un modello preconfezionato?
Ad esempio, il modello dello studente  richiede che i ragazzi debbano essere intelligenti, rispettosi, ubbidienti, con una grande memoria e un’eccellente capacità di analisi dei dati culturali.
Niente di male in questo ma non siamo tutti uguali. Un ragazzo con grandi doti artistiche userà di più la percezione immediata a scapito di una memoria degna di un’enciclopedia.
Se un giovane non riesce a realizzare il modello proposto, si sentirà frustrato e reagirà o con aggressività, rifiutando la scuola, o con una disistima verso se stesso, ritenendosi incapace di studiare .
Da adulti, la cosa peggiora e sorgono i disturbi del sonno, della memoria, della sessualità così come la difficoltà di avere relazioni affettive stabili.
Mi sembra chiaro che non possiamo modificare la società ma abbiamo il potere di non essere sopraffatti dai suoi modelli. Possiamo farlo mettendo al centro di qualsiasi riflessione, la Persona e non il soggetto. Dobbiamo guardare a noi stessi non all’immagine virtuale che ci viene richiesta o che auto-produce la nostra mente.
Per queste ragioni, la meditazione è innanzitutto un viaggio verso la scoperta di se stessi e del proprio meraviglioso mondo interiore.

Scopo della Meditazione

La finalità della meditazione taoista è innanzitutto trascorrere del tempo con se stessi per riconnettersi allo spazio sacro della propria dimensione interiore. La tecnica meditativa conduce a uno stato mentale di tranquillità e di pace. Grazie a questo, ci si potrà liberare dagli stati di malessere come l’ansia, la paura, l’aggressività.

Effetti della Meditazione

Esiste una vasta letteratura scientifica sugli effetti positivi della meditazione, facilmente reperibile, in cui sono dimostrati gli effetti terapeutici della meditazione, quando essa sia praticata quotidianamente e per un periodo sufficientemente lungo.

Ne cito solo un paio come esempio:

Un convegno tenutosi nel 2002 al Massachussets Institute of Technology di Boston, in cui, vari scienziati, hanno dimostrato gli effetti benefici della meditazione sul sistema nervoso centrale, in particolare sull’emisfero destro del cervello, il quale regola la nostra vita emotiva.
Le ricerche del Dottor Herbert Benson, professore di medicina alla Harvard Medical School, pioniere della medicina psicosomatica, il quale, in 35 anni di ricerche, ha dimostrato che la meditazione produce ossido di azoto, un neurotrasmettitore che interrompe l’attività dell’adrenalina.

Questi e altri innumerevoli studi, dimostrano quanto gli antichi maestri taoisti avevano scoperto empiricamente: la pratica meditativa, tra l’altro, rafforza le difese immunitarie, quindi aumenta la resistenza alle malattie; riduce gli effetti affaticanti dello stress; inibisce l’aggressività e la collera; è un rimedio contro la depressione, l’ansia e gli stati fobici; migliora notevolmente l’attenzione, la concentrazione, la volontà, la capacità di sintesi e l’adattamento equilibrato alla realtà.

La tecnica

Premesso che la tecnica meditativa taoista si può apprendere solo da un esperto maestro che la adatterà al praticante, qui espongo unicamente i principi generali.
Per meditare, si può assumere qualsiasi posizione  purché stabile e comoda, che mantenga diritta la colonna vertebrale. Il primo passo per centrarsi su se stessi, sul qui e ora, è regolare il respiro, concentrandosi sull’aria che entra ed esce attraverso le narici. Basta solo questo per rallentare il turbinio della mente e calmarla.
Dopodiché è importante sviluppare il giusto atteggiamento mentale.
Ci si pone in uno stato di completa accettazione verso tutto quanto accade dentro la propria mente, piacevole o spiacevole che sia, ma senza soffermarsi più di tanto né cercando di analizzare e razionalizzare. Ogni tentativo di elaborazione dello stato mentale, infatti, comporterà un aumento della tensione interiore. Gradualmente, però, s’impara a riconoscere i vari stati di coscienza e a distaccarsene.
Si scoprirà che essere liberi dai legami della propria mente non è una missione impossibile.
A questo punto inizia un dialogo interiore, non verbale, che consente di dissolvere la sofferenza che ci portiamo dentro e, allo stesso tempo, ci apre verso lo sviluppo e l’integrazione del Sé. Lentamente ma inesorabilmente, nello stato meditativo la mente produrrà sempre meno pensieri ed emozioni.
Saremo così capaci di non farci più incatenare dai suoi tranelli. Avremo una libertà dalle nostre illusioni, aspettative e rimpianti. Svilupperemo naturalmente un atteggiamento mentale che ci consentirà di non staccarci dal presente, rimanere costantemente con noi stessi, vivere intensamente ogni attimo della nostra vita. Peraltro, quando saremo allineati con la nostra vera natura, saremo capaci di accettare serenamente le cose per quello che sono.

Entrando nei dettagli

Un principiante e uno studente medio hanno bisogno di soli due stadi di cui, qui, ne do solo le indicazioni generali.

Il primo si chiama Jìngzuò 静坐, seduti e tranquilli.

In questa fase si apprendono le tecniche psico-percettive come song, rilassamento, zheng, allineamento, e ding, stabilizzazione.
Questo livello è padroneggiato con le Tre Regolazioni: del corpo, del respiro e della mente.

Il secondo si chiama Zuòwang  坐忘, sedere e dimenticare.

Tramite questa tecnica si domina la propria mente e ci si libera dalle sue sovrastrutture.
Il fine è raggiungere lo stato di "vacuità".
Siamo svegli e consapevoli ma la mente non produce pensieri, immagini o reattività emotive.
Questa è la vera pace interiore. A questo stadio si perde la cognizione della diversità tra noi stessi ed il mondo. Si comprenderà che siamo tutti parte di un Tutto.

Le fasi della pratica

Tiao Shen 调 身

Sedetevi con le gambe incrociate.
Unite le mani in grembo.
Mantenere diritta la colonna vertebrale.
Mento retratto verso la gola.
Rilassare le spalle.
Il naso è sulla verticale dell’ombelico, le spalle su quella dei fianchi.
Poggiare la punta della lingua alla radice degli incisivi.
I denti si toccano ma non stringono.
Rilassate le labbra e tutta la muscolatura facciale.
La saliva prodotta va ingoiata (tāi shí胎 食,embrione, cibo)
Mantenete gli occhi socchiusi, con lo sguardo fisso a terra su di un punto alla distanza di circa un metro da voi.

Tiao Xi 调 息

Lasciate fluire liberamene l’aria per calmare il cuore (2/3 minuti)
Inspirate naturalmente ma controllate la vostra espirazione facendo in modo che duri il doppio dell’inspirazione (10-20 minuti).

Tiao Xin 调 心

Quando inspirate dite mentalmente: "Pace", quando espirate, dite: "Serenità"  (10-20 minuti).
Applicate Nei xiao dao, il Sorriso Interiore, ai vari organi interni.
Rivivete un momento felice della vostra vita così come un paesaggio che vi ha emozionato.

Conclusioni

La meditazione è un elemento chiave nella pratica interiore taoista perché conduce, naturalmente, alla tranquillità interiore e a guardare i vortici disturbanti della vita con più distacco.
Serve a "chiarire" la mente, a superare il pensiero dualistico tra bene e male, indirizzarsi verso la "Grande Armonia", per il nostro benessere e per la salvezza di tutti gli esseri sensienti.
La meditazione ha due effetti: sul praticante ma, a lungo termine, anche sull’evoluzione generale della specie.
Tramite essa impariamo che siamo una "Totalità" ove ogni aspetto del nostro essere riveste un’estrema importanza. Niente è accettato o rifiutato. Ogni cosa trova la sua ragione di esistere.
Chi pratica la meditazione accetta con serenità e si adatta più velocemente alle inevitabili avversità dell’esistenza le quali diventeranno opportunità, grazie a una mente risvegliata che leggerà segni prima a lei ignoti.

La meditazione è una tecnica facile, alla portata di tutti, non richiede alcuna attrezzatura e si può praticare dappertutto. S’inizia con pochi minuti al giorno, per estendere questo tempo secondo le proprie necessità. È un metodo che si apprende in pochi minuti, ma i suoi effetti dureranno per sempre poiché si otterrà uno stato di bene-essere durevole, a tutto beneficio della qualità della propria vita.

APPROFONDIMENTI


三 调 San Tiao - Le tre Regolazioni

La pratica taoista si attua tramite tre tipi di esercizi  o tre Armonizzazioni:

1. Tiáo shèn  调 身   armonizzare il corpo, con   - posture, disteso a terra, seduto, in piedi
        - rilassamento
- camminando lentamente

2. Tiáo xì     调 息 armonizzare il respiro   - controllo sulle fasi della respirazione

3. Tiáo xìn     调 心   armonizzare la mente   - concentrazione, meditazione, contemplazione.
 Il fine è la tranquillità e la pacificazione.


1. Tiáo shèn 调 身 – Regolare il corpo

Tiáo shèn 调身 Conosciuto anche come zī shì姿式, atteggiarsi secondo un modello, posturalizzazione, e shēn fǎ身法 regola del corpo, giusta postura, consiste in una serie di raccomandazioni per preparare il corpo in modo da consentire al Qì di fluire senza impedimenti e poter beneficiare della pratica.

Il corpo apprende, ha memoria, sa quello che gli occorre e lo comunica in molteplici modi.
Molto spesso, però, i suoi messaggi rimangono inascoltati perché noi li ignoriamo.

Basterebbe seguire il principio 自 然 Ziran, seguire la natura, essere naturali, spontaneità, per sviluppare una consapevolezza del proprio corpo, dei suoi bisogni, imparare a sentirlo, usando la mente non come uno spettatore esterno ma come un servitore con il compito di perlustrare il territorio e scoprire anomalie e tensioni.

Il Qì fluisce liberamente unicamente se siete in salute, se non ci sono blocchi fisici, mentali o energetici, le vostre articolazioni sciolte, i vostri muscoli rilassati, la vostra mente calma
Ricordate che per il solo fatto di mantenere una postura nel tempo, in maniera corretta, secondo gli insegnamenti ricevuti, in modo da mettere in asse non solo la struttura corporea ma anche il sistema dei Jingluo, attiverà il vostro Neigong e da questo il Waigong, la capacità di emettere il Qì all’esterno.

Ascoltate il vostro corpo e non forzatelo a fare cose che non sente. In particolare prestate molta attenzione al DeQì, all’autopercezione dei movimenti del Qì nel corpo: rimanete in ascolto e non forzatevi di ascoltare. Vivetevi in quello che sentite. Quando il Qì si sarà sufficientemente accumulato, si farà sentire. Non c’è dubbio.

Il mio consiglio: Non correte verso mete impossibili, sorridete e lasciate sorgere pensieri positivi in e per voi stessi altresì verso gli altri.

Il principiante dovrebbe iniziare la pratica stando nella posizione seduta, a terra, con le gambe incrociate o sovrapposte. Qualora la sua età o lo stato di salute delle sue articolazioni non glielo consentisse, potrebbe sedersi anche su di una sedia.


2. Tiáo xì 调 息 Regolare il Respiro

Il Tiáo xì 调息 Regolare il Respiro, detto anche tiáo qï 调气, Regolare il Qì e nella sua accezione antica, tú nã 吐 纳, mettere fuori – ricevere, è l’arte della respirazione, di fondamentale importanza perché l’assunzione del Qì dipende da essa.
Infatti semanticamente Qì, aria e vapore sono equivalenti.
La vita inizia con un atto respiratorio e così finisce.
Per tutta l’esistenza, il respiro è presente a testimoniare la vita.
Ecco la necessità di avere consapevolezza di esso, di prendersene cura, di seguirlo e far seguire da esso tutte le nostre attività.

Un’attenzione particolare va posta sul non forzarla mai, deve fluire liberamente, affinché l’aria possa raggiungere ogni area polmonare.

Ovviamente tutto ciò non è facile. Controllare il passaggio dell’aria dal naso, attraverso la gola, nei polmoni, farle spingere il diaframma in basso per poi fuoriuscire in maniera fluida senza interruzione, né rumore, richiede una grande attenzione sui propri processi fisiologici.
Non scoraggiatevi né cercate di sforzarvi perché con la pratica tutto avverrà naturalmente.
D’altra parte anche quando ci si siede per la prima volta alla guida di un’automobile si incontrano le stesse difficoltà: abbiamo tre pedali ma due piedi, la leva del cambio, le frecce di direzione, lo sterzo e vari altri comandi ma solo due mani!
Con la pratica siete diventati capaci di guidare, godervi il panorama, ascoltare la radio e parlare al cellulare senza che ciò vi crei alcuna tensione perché avete automatizzato i movimenti.
Lo stesso avverrà nella pratica del meditazione.
La pazienza è il primo requisito.
La natura ci insegna che niente cresce veloce, tutto ha bisogno del suo tempo, anche lo sviluppo interiore.


3. Tiáo xìn 调 心 – Equilibrare la mente: Intenzione e Concentrazione

Tiáo xìn 调 心 Regolare l’attività mentale.

Mantenere la concentrazione mentale guardandosi dalle distrazioni.

Nella pratica del Qìgōng bisogna evitare qualsiasi forzatura ed eliminare qualsiasi tensione.
Per questo è richiesta una giusta attenzione, meglio l’intenzione o Yi, cioè essere costantemente consapevoli di quello che si fa.
L’antico adagio: " lo Yi muove il Qì ed il Qì muove il Li", l’intenzione fa muovere la bioenergia e quest’ultima la forza, ci indica il giusto modo di proseguire.

Yi non indica una concentrazione forzata perché focalizzare l’attenzione è comunque uno sforzo; né cercare il vuoto mentale, completamente estraneo al pensiero taoista e Qìgōng.
Yi indica lo stato in cui corpo e mente sono tutt’uno, ove non c’è distinzione tra pensiero e azione poiché sono la stessa cosa.

Nella nostra mente sorgono ogni giorno migliaia di pensieri pensate ad una folla al mercato e vi renderete conto della necessità di dover tenere la mente focalizzata.
Niente dovrebbe avvenire senza che non ci sia la nostra consapevolezza e la nostra intenzione.

La mente è la presenza dell’intenzione.
Gli occhi sono il centro dell’intenzione.
Il movimento è l’azione (focus) dell’intenzione.
Il respiro è il flusso dell’intenzione.

Molto facile a dirsi arduo da attuare se non tramite un profondo cambiamento di sé.

放松功 Fàng sōng gōng - Rilassamento

Song indica lo stato di tensione rilassata in cui dovrebbe trovarsi il corpo.
La rigidità richiama l’immobilità e la morte, così come l’eccesso ipotonico.
Osservate l’acqua. Siate morbidi e fluidi come lei: ha consistenza e volume ma non forma.
Eliminate le tensioni scuotendo gli arti e l’intero corpo come se voleste scrollarvi di dosso qualcosa.


Fàng sōng gōng 放 松 功 Esercizi di rilassamento
Lasciare, mettere – Allentare – lavoro

sōng 松 Allentare, lento, soffice: indica il rilassamento, avere il corpo rilassato e la mente calma

rù jìng 入静 Entrare nello stato della calma interiore, primo requisito per la pratica della meditazione.


 
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