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TTaoismo, taoismo, Tao, Daoismo, daoismo, Dao, yin yang, wu xing, bagua. La Chiesa Taoista d'Italia promuove il Taoismo (Daoismo) seguendo il Tao (Dao), per i taoisti.
Breve storia del Daoismo
Le sue origini sciamaniche ed ascetiche si perdono nella notte dei tempi e nell’immensità dell’Asia per cui nessuno può datarne l’inizio, mentre la sua storia inizia circa 2500 anni fa che per comodità si può dividere in quattro periodi, senza che questo voglia dire che un momento sia migliore o più vero di un altro, per le ragioni che ho su esposto.
1. Proto Daoismo
Va dalla remota antichità al secondo secolo della nostra era.
Alla fine di questo periodo vengono redatti i due testi più importanti e che hanno influenzato i successivi millenni: il Dàodé jīng 道德经, il “Classico della Via e della Virtù”, oggi il secondo testo più tradotto al mondo dopo la Bibbia, attribuito al Grande Padre di tutti i daoisti, Lao Zi, e lo “Zhuang Zi” che riporta gli insegnamenti dell’omonimo maestro.
2. Daoismo Classico
Il secondo periodo viene fatto iniziare nel 142 della nostra era quando sorge la prima, vera e propria organizzazione religiosa Daoista, fondata da Zhang Daoling e conosciuta come la Via dei Maestri Celesti ma anche come la Via dell’Unità Ortodossa. Esso termina nel 906 con la fine della dinastia Tang. Furono secoli straordinari in cui sorsero altre due importanti scuole daoiste: la Via della Suprema Chiarezza, Shangqing e la Via del Tesoro Luminoso, Lingbao. In questo periodo cominciarono a prendere corpo molti dei rituali e delle tecniche ancora oggi praticate dai daoisti.
In questi secoli arriva in Cina il Buddismo con il quale il Daoismo instaura un rapporto bivalente: se da una parte ne assorbe molte idee, dall’altra fu inevitabile il conflitto dottrinale. Comunque, durante l’epoca Tang, che segna l’apice della raffinatezza e dello sviluppo culturale della Cina, il Daoismo divenne la religione ufficiale, in particolare con il patrocinio dell’imperatore Xuan Zong (713-756).
3. Daoismo Moderno
Inizia con la dinastia Song (960-1279) e termina con la caduta di quella Qing (1644-1911).
Un periodo, questo, specialmente agli inizi, in cui il sincretismo diventa modus agendi. Si assiste ad una fusione tra Daoismo e religione popolare, tanto da non poter distinguere tra le due. Wang Zhe (1113-1170) fonda la Via della Perfezione Completa, 全真道 Quanzhen dao, la principale corrente monastica daoista, impiantata sulla tradizione dei Maestri Celesti e a tutt’oggi esistente e florida. La ragione di questo successo risiede nel fatto che in essa è dato l’accento alle pratiche salutistiche, di longevità, all’alchimia interna, alla meditazione e alla trascendenza nel senso più puro e vasto del termine. Da ricordare che uno dei fini dottrinali principali era “armonizzare i tre insegnamenti”, Daoismo, Confucianesimo e Buddismo anche se poi, nella realtà, in particolare in epoca mongola, ci furono accese diatribe specialmente con il Buddismo, a cui il Daoismo non sempre seppe controbattere efficacemente, tanto che dopo aver perso varie dispute, nel 1281, molti testi daoisti furono dati alle fiamme. Differente situazione troviamo sotto la dinastia Ming (1368-1644) tanto che sotto il regno dell’imperatore Yongle, nel 1445, venne definito il Canone Daoista, Daozang, composto da oltre 1500 volumi. Durante la dinastia Qing (1644-1911) il Daoismo, le sue idee, la sua moralità e le sue tecniche si intrecciarono sempre più nel tessuto popolare, ispirando molte arti ed in particolare il Taiji quan ed il Qigong si divulgarono a macchia d’olio.
4. Daoismo Contemporaneo
Ai suoi inizi (1949) la Repubblica Popolare Cinese, negando la libertà religiosa in generale, non accolse favorevolmente il Daoismo, relegandolo a una inutile tradizione superstiziosa. Specialmente durante la Rivoluzione Culturale (1966-1976) avvenne una vera catastrofe, con la distruzione di molti templi daoisti ma dai primi anni ottanta il Daoismo ha cominciato a risorgere e oggi il governo cinese stesso da il benestare al suo studio. D’altra parte le migliaia di emigranti cinesi hanno portato i semi del Daoismo praticamente in tutto il mondo diffondendone idee e principi ed in particolare la pratica delle arti taoiste. Oggi assistiamo ad un interesse planetario nei confronti del Daoismo sia da parte delle università e di istituti di cultura orientalista sia da parte delle persone comuni in cerca di risposte valide ed efficaci per la loro salute fisica, psicologica ma soprattutto spirituale.
Conclusioni storiche
In conclusione, considerando che forse solo il 10% della cultura daoista è uscita dalla Cina e dai monasteri, ritengo che man mano che i testi e gli insegnamenti tradizionali diventeranno fruibili anche da coloro che non conoscono la meravigliosa lingua cinese, assisteremo nei prossimi anni ad un incremento esponenziale dell’interesse verso il Daoismo, visto quale novello vaso di Pandora, che influenzerà ogni campo del sapere, dalla medicina alla letteratura, dalla poesia all’arte in genere, dalla dietetica alla ricerca spirituale.