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Taoismo, taoismo, Tao, Daoismo, daoismo, Dao, yin yang, wu xing, bagua. La Chiesa Taoista d'Italia promuove il Taoismo (Daoismo) seguendo il Tao (Dao), per i taoisti.
Che cos’è il Taoismo
Il Taoismo prende il nome dal termine Tao 道, il Grande Principio, che crea e sostiene tutto l’universo.
Esso professa:
La non violenza.
Il rispetto e la cura della natura, di tutti gli esseri viventi e di se stessi.
Il ritorno a una vita semplice ed essenziale.
Liberare la mente, per quanto possibile, dalle sovrastrutture artificiali e artificiose che modelli culturali consumistici impongono come unici e veri.
Il Taoismo è:
Una filosofia naturalistica e a-morale, nel senso che i suoi principi sono ispirati ai ritmi e ai cicli della natura e in essa non esiste una morale normativa;
Una religione atea, nel senso che non crede nell’esistenza di un dio persona creatore.
In cinese, la prima è chiamata Dàojiā 道家, l’insegnamento daoista; la seconda Dàojiào道教, la religione daoista. La distinzione è solo culturale.
In realtà sono parti di un corpo unico.
Non è possibile definire un luogo o una data precisa di fondazione né esiste un unico iniziatore. Il Daoismo è un bacino di raccolta di differenti tradizioni e insegnamenti. Da essi ha preso il meglio, secondo la mentalità sincretica cinese, creando un diamante che, grazie alle svariate sfaccettature, può riflettere la sua luce a tutti gli uomini, in tutte le direzioni. Questa è la sua forza ma, per vari versi, anche il limite alla sua comprensione, specialmente da parte degli occidentali abituati a confrontarsi con pacchetti culturali ben circoscritti e preconfezionati. In sintesi potremmo dire che le tradizioni-radice sono mistiche, filosofiche-speculative e la religione popolare cinese.
Nel Taoismo confluiscono:
La mistica delle sciamane Wū 巫;
Le tradizioni esoteriche legate ai Fāngshì 方士, i maestri delle formule, alchimisti e scienziati ante litteram;
Le scuole di pensiero antiche in particolare quelle presenti tra il VII ed il V secolo dell’Evo antico (come la Scuola Yīnyáng 阴阳e quella dei Wǔxíng 五行);
Il corpo filosofico emergente dagli scritti di Laozi, Zhuangzi, Liezi e Yang Chu, che hanno costituito la prima impalcatura intellettuale. Tra di essi il Dàodé Jīng道德经, il Canone del Dao e del suo Carisma, è il testo fondamentale;
La religiosità popolare cinese;
La metafisica, con approfondite speculazioni sulla vita, la morte e l’immortalità, che ha avuto il suo apice durante la dinastia Táng 唐代 (618-907).
Il Taoismo, avendo così tante "Madri" non è un pensiero maschilista autoritario. Esso è, per sua natura, pluralista ed egualitario. Esalta le qualità femminili, come l’accoglienza, l’adattamento, la cura, la protezione dei bisognosi, la tolleranza. Un taoista, ad esempio, è sempre pronto al dialogo e alla comprensione e non porrebbe mai, in senso fondamentalista, il Taoismo al di sopra di altre religioni, credenze o filosofie. Egli sa che la forza creatrice del Tao si manifesta e si realizza nelle infinite forme del creato. Pur nella diversificazione, tutte le forme parlano la stessa lingua universale. Ciascuno si realizza per vie misteriose agli altri ma chiare a se stesso.
Il Taoismo è un Sistema Formale Aperto, ovvero una visone del mondo e della realtà che utilizza modelli cognitivi per interpretarli ma, a differenza, ad esempio, del cristianesimo o del marxismo, il sistema rimane aperto e non fisso e immutato come una foto che cristallizza nel tempo una ed una sola immagine.
Il Taoismo, conscio fin dalle sue origini del principio del Mutamento, e pur mantenendo le sue radici ben in vista, si è sempre adattato alle varie situazioni storico-ambientali, inglobando le varie fonti culturali con cui veniva in contatto così come è avvenuto con il buddismo o con la religione popolare cinese.
Non si può, dunque, dare una definizione univoca del Taoismo.
Ne possiamo cogliere l'essenza unicamente nella visione generale.
Il Taoismo, pur essendo una delle tre principali scuole di pensiero cinesi, insieme al Confucianesimo ad al Buddismo, purtroppo, è poco conosciuto dalla massa, nella sua vera portata, per varie ragioni:
1. sua dottrina non è prevista la figura del missionario così com’è concepito nella cultura occidentale. Ciascuno deve cercare e seguire la propria strada e, se arriva al Taoismo, è accolto a braccia aperte, se lo lascia, è salutato con affetto, come un figlio che parte per terre lontane.
2. la sua continua evoluzione e adattamento, così come il suo sincretismo, nell’arco di oltre due millenni, ne rende difficile l’incasellamento in schemi culturali occidentali, che sono tipicamente lineari. Il Taoismo di oggi è altro da quello di mille anni fa e, sono certo, è diverso anche da quello che sarà fra mille anni. In fondo l’adattamento ai differenti ambienti storico-culturali è uno dei suoi punti di forza che ne hanno assicurato la sopravvivenza e la florida crescita, visto che è praticato da milioni di persone, dalla Nuova Zelanda al Canada ed il suo pensiero, oltre ad aver influenzato la storia e la cultura cinese nonché dei suoi satelliti, oggi sta conquistando settori che vanno dalla medicina naturale alla spiritualità, dalle arti marziali alle scuole di management.
3. è difficile per un occidentale, pensare il Taoismo come una religione perché in esso mancano alcuni tratti caratteristici del nostro modo di intendere questo sostantivo. Infatti, esso non ha un fondatore, come il Cristianesimo o il Buddismo; né ha un "verbo" scritto che regola la fede del credente, come il Vangelo, il Corano o la Bibbia, ma, soprattutto, non ha, né potrebbe avere, il concetto di un dio immutato e immutabile.
4. Il Taoismo non vede la divinità o per meglio dire, il Principio Creatore, al di fuori dello spazio-tempo, proprio per questo irraggiungibile e quindi concettualmente improponibile.
L’atto Creativo, sebbene resti comunque un "Mistero", non è visto come un unico punto iniziale bensì come un processo continuo nello spazio-tempo.
Per questa ragione il Taoismo parte e concentra la sua dottrina sulla diretta esperienza della realtà e del suo continuo divenire. Chiunque sa che tutto muta continuamente, dai nostri corpi, alla nostra mente; dalle stagioni alle costellazioni; dalla percezione di sé alla roccia. Potremmo dire che l’unica legge fissa e costante nell’universo è il Mutamento. Niente è fisso. Tutto si muove. Tutto muta di stato o di funzione.