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Religione, Taoismo, taoismo, Tao, Daoismo, daoismo, Dao, yin yang, wu xing, bagua. La Chiesa Taoista d'Italia promuove il Taoismo (Daoismo) seguendo il Tao (Dao), per i taoisti.
道 - 玄之又玄, 眾妙之門.
Tao - Il Mistero dei Misteri. La porta di accesso a ogni miracolo.
The Mystery of Mysteries. The gateway to every miracle.
(English version below)
Nel primo capitolo del Dao De Jing, il Classico del Tao e del Potere, il Dao 道 (si legge Tao) è definito un mistero, anzi, “Il mistero dei misteri. Il mistero impenetrabile. La porta delle infinite meraviglie.
Il termine Dao ha molteplici significati.
Letteralmente Dao 道 vuol dire via, strada ma anche metodo, dottrina, disciplina, maestria e molto altro. Nel nostro caso indica la via da seguire per realizzare se stessi, la via naturale che segue tutto il creato ma soprattutto, l’Ente Primo, l’origine, la fonte creatrice dell’universo.
Il Tao è sia trascendente sia immanente.
Da un punto di vista ontologico, in quanto trascendente, non possiamo dare una definizione del Tao perché è “altro” rispetto alla realtà esistente.
Infatti il Tao esiste ma non è esistente se non tramite il suo Carisma che anima tutte le cose.
Il primo capitolo del Daode Jing 道德经, il Canone del Tao e del suo Carisma, dice che:
Il Tao che può essere definito, non è il Tao eterno.
L’indefinibile è l’origine del cielo e della terra.
Il definibile è la madre di ogni cosa.
Il definibile e l’indefinibile sorgono contemporaneamente dalla stessa origine
(sono due facce della stessa medaglia. Siamo fatti di materia e energia e ci sono cose visibili e altre invisibili, cose che possiamo conoscere e altre no, c’è una tesi e una antitesi in tutto, il noto e l’ignoto).
Le infinite diversificazioni degli universi esistenti e non, comunque costituiscono un tutt’uno, una olistica interdipendenza delle infinite particelle; una Unità.
Che cosa è questa Unità se non un “mistero” nel senso trascendente, noumenico del termine.
A questo punto, la ragione, la filosofia e qualsiasi altra scienza non possono più dare risposte, tanto meno certezze.
Per questo l’Unità Cosmica è definita un “Mistero”, anzi il “mistero dei misteri”.
Ma se qualcuno fosse capace di avere una “conoscenza” di questa unità, aprirebbe la porta su un mondo noumenico meraviglioso poiché l’unica reazione possibile sarebbe lo “stupor” mistico.
Uno stato di distacco dalla realtà, una inibizione completa delle facoltà ideative, uno stato di comunione con il divino in cui il mistico, però, ne trattiene in sé la presenza e, di fronte alla esperienza mistica della vacuità primordiale, rimane afono.
Ora, noi possiamo dire di conoscere una cosa quando ne abbiamo la definizione o più semplicemente, il nome.
In effetti se io non avessi un nome, una identità, sarei un perfetto sconosciuto.
Chi potrebbe dire di conoscermi?
Ma io esisto!
Come possiamo definire/comprendere qualcosa che è al di là dell’esistente, in un non-spazio e non-tempo in cui non esistono parametri per poter applicare i nostri modelli cognitivi?
La risposta è una sola: impossibile!
D’altra parte l’insegnamento taoista ci fornisce un paradosso dicendo che noi possiamo conoscere l’inconoscibile.
E come possiamo farlo?
Non certo con la nostra mente, così limitata dai suoi paradigmi e radicata alla realtà oggettiva, la cui psico-percezione, peraltro, è assolutamente soggettiva.
Possiamo farlo grazie alle tecniche psico-spirituali taoiste, che conducono alla trasmutazione interiore, in cui la mente logico-razionale viene zittita per giungere al silenzio interiore, al centro del proprio Sé, dove risiede la scintilla divina, presente in ogni creatura.
Quando e se questo avviene, io non sono più corpo né mente poiché, per una sorta di risposta in risonanza, io “risuono” con il Tao Universale, e in qualche modo lo “conosco” grazie a una pura esperienza mistica e non certo per intuizione o cultura.
Essere taoisti vuol dire tornare alla radice.
Tornare al Tao.
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In the first chapter of the Dao De Jing, the Classic of the Tao and the Charisma, Dao 道 (read Tao) it has defined a mystery, indeed, "The mystery of mysteries. The impenetrable mystery. The door to the endless wonders ".
The term Dao has multiple meanings.
Dao 道 literally means road, street but also method, doctrine, discipline, skill and much more.
In our case, it indicates the way forward to realize themselves, the natural route that follow all creation but mostly it indicates the source, the creative source of the universe.
Tao is both transcendent is immanent.
From an ontological point of view, as transcendental, we cannot give a definition of the Tao because it is "other" than the existing reality.
In fact, the Tao is but does not exist except through his charisma that animates all things.
The first chapter of Daode Jing, 道德 经, the Tao Canon and its charism, says:
"The Tao that can be defined, is not the eternal Tao.
As indefinable, it is the origin of heaven and earth.
As defined, it is the mother of all things.
The definable and indefinable arise simultaneously from the same source".
(They are two sides of the same coin. We are made of matter and energy and there are visible and other invisible things, things we can know and others do not, there is a thesis and an antithesis in all, the known and the unknown).
The infinite variety of the existing universes and not, however, form a whole, a holistic interdependence of infinite particles; a Unit.
What is this unit if not a "mystery" in the sense of the transcendent, noumenal of the term.
At this point, the reason, the philosophy and any other science cannot give answers, much less certainty.
For this reason, the Cosmic Unity is called a "mystery", or rather the "mystery of mysteries".
But if someone was capable of having ”knowledge" of this unit, would open the door to a wonderful noumenal world and the only possible reaction would be the mystic "stupor".
A state of detachment from reality, a complete inhibition of ideational faculty, a state of communion with the divine in which the mystic, however, holds in itself the presence and, in front of the mystical experience of the primordial emptiness, remains voiceless.
Now, we can claim to know a thing when we have the definition or simply the name.
In fact, if I do not have a name, an identity, I would be a complete stranger.
Who could say to know me?
But I exist!
How can we define / understand something which is beyond the existing, in a non-space and non-time where there are no parameters to be able to apply our cognitive models?
The answer is one: impossible!
On the other hand, the Taoist teaching provides us with a paradox by saying that we can know the unknowable.
And how do we do?
Certainly not with our minds, so limited by his paradigms rooted in objective reality, whose psycho-perception, however, is absolutely subjective.
We can do this thanks to the Taoist psycho-spiritual techniques, which lead to the inner transmutation, in which the logical and rational mind is silenced to reach the inner silence, the “Void” in the center of one's self, where the divine spark, present in every creature, resides.
When and if that happens, I am not more the body nor the mind because, for some sort of resonance answer, I "resonate" with the Universal Tao, and somehow I "know" through a pure mystical experience and not for intuition or culture.
Being Taoist is to go back to the “Root”.
Return to the Tao.