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Scienza e religione

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Taoismo, taoismo, Tao, Daoismo, daoismo, Dao, yin yang, wu xing, bagua. La Chiesa Taoista d'Italia promuove il Taoismo (Daoismo) seguendo il Tao (Dao), per i taoisti.

English version below

Scienza e religione

有之以為利, 無之以為用。
Daode Jing cap. 11

La scienza non può andare oltre le dimensioni spazio-temporali e uno scienziato non può andare oltre le sue categorie cognitive eccetto che non rinunci a essere uno scienziato e diventi un mistico.
Scienza e Mistica parlano due linguaggi differenti.
Nessuno dei due è migliore dell’altro. Sono semplicemente diversi.

La pericolosità che vedo in questo diffuso sincretismo psico-scientifico-spirituale approssimato fatto da pseudo-spiritualisti o peggio di pseudo-aspiranti religiosi e profeti improvvisati e rattoppati, è la creazione di ibridi concettuali, di Egregori senza gruppo d’appartenenza, destinati per questo, a creare solo danni. Confusione al minimo.

L’illuminazione spirituale è di certo un risultato autogeno ma non ci si arriva per caso o per “grazia ricevuta” né è alla portata di chiunque.

Per ottenere una reale trasmutazione interiore occorrono anni di disciplina e pratica costante di tecniche sperimentate per secoli e non certo di quelle “immaginate” da bambini dell’asilo che giocano a fare gli insegnanti.
Se ovviamente siamo destinati a questo.

Chi afferma il contrario non sa di che parla.


La discussione che io pongo non è su "scienza O religione" ma su "scienza E religione".

Io ritengo che la scienza serva per alcune cose, la religione per tutt'altre cose.
Entrambe sono necessarie all'uomo per capire e dare un senso alla sua esistenza.

Quello che trovo preoccupante è che oggi lo SCIENTISMO dogmatico imperante vuole a tutti i costi far passare la scienza come Verità.

Esso pone il sapere scientifico a fondamento di tutta la conoscenza in qualunque ambito, anche in etica, in politica e religione.
Ritiene rilevante da un punto di vista conoscitivo solo ed esclusivamente la scienza.
Esso ritiene, di fatto, che l'universo sia essenzialmente conoscibile, ma che nessuna conoscenza sia accettabile se non stabilita dal metodo scientifico.
Pertanto respinge ogni forma di metafisica e di mistica.

Ci avete fatto caso che le pubblicità, dai dentifrici ai cibi, mettono un medico o uno scienziato per instillare il paradigma scienza-verità-sicurezza?

Io non sono un fondamentalista religioso, anzi, sono un irrequieto intellettuale progressista, animato dalla continua ricerca e dal dubbio del mio sapere e sono convinto che la scienza sia utile per migliorare la nostra vita e sicurezza.

Ma, quando la sicurezza è posta come “rassicurante” per interessi commerciali ed economici e l’osservazione parziale e specialistica di alcuni fatti, viene posta come verità di fede, il rischio dell’ottundimento del nostro spirito critico diventa pericolosamente reale.

La religione ha avuto i suoi roghi delle streghe ma la scienza ne è degna imitatrice poiché rifiuta, con un egocentrismo macrocefalo, fatto passare per servizio all’umanità, tutto ciò che non rientra nei suoi paradigmi.

Oggi tutto deve essere spiegato in termini di biochimica o fisica per dire che è vero.
Anche le mie emozioni, il mio sentire, la mia fede.

Si certo, è vero, siamo un laboratorio fisico-chimico-elettrico-elettronico e quindi tutte le nostre funzioni sono osservabili e riproducibili.

Ma, se riduciamo l’uomo a questo, mi dite che senso ha il valore della Persona Umana?
E il mio “io”, la mia consapevolezza di me, è unicamente il risultato di una calibrata reattività tra zinco e magnesio?

Seguendo questa logica, uccidere un uomo equivarrebbe a smontare un laboratorio.
Che cosa ci sarebbe di immorale o anti-etico in questo?
Logicamente niente!

È facile capire che lo scenario prospettato da questa linea di pensiero è più apocalittico dell’Apocalisse.
L’individuo, Io, Voi, chiunque non avrebbe più valore in sé.

In fondo la bio-etica è sorta proprio come risposta a quanto sopra.

Io credo che scienza e religione siano le due gambe dell’Uomo.

Entrambe trovano in sé l’autogiustificazione all'esistere.
Solo che non devono fare “invasioni di campo”.
Se la gamba sinistra vuole camminare a destra, o viceversa, inciampare, cadere e ferirsi è matematico.

Oggi va di moda, ad esempio, associare fisica quantistica e cosmogonia taoista.
(vedi i lavori da F. Capra e seguenti).

Personalmente non accetto che un fisico quantistico debba dirmi che la cosmogonia taoista è vera perché trova corrispondenza nelle sue teorie.

Concedetemi un pizzico di futile polemica.
Potrei pensare, piuttosto, che la fisica quantistica, figlia ribelle e chiacchierata della fisica classica, ha cercato in modelli pre-esistenti, un modo per inserirsi nella storia.
Ha creato il paradosso di utilizzare modelli metafisici per sostenere paradigmi scientifici.

Quello che intendo dire è che se scienza e religione rimangono nel loro alveo, diventano usufruibili per l’Uomo, per migliorare la sua vita ed esistenza.

Quando la religione diventa scientifica e la scienza diventa Verità, io tremo perché mi trovo di fronte ad un mostro, ad un ibrido artificiale, ad una forma di vita aliena che cercherà sicuramente di occupare lo spazio e la mente dell’Uomo.

Il Daode Jing, il Classico del Tao e del suo Potere, dice che bisogna puntare sempre all’essenziale.

Seguendo questo insegnamento ho due poli: l’uomo e l’altro da sé.
L’uomo, in quanto essere agente, è il centro (Zhōng 中), il vuoto (wú無) del mozzo di una ruota, intorno al quale deve girare tutto.

Al capitolo 11 si legge:

“Dall’esistenza delle cose, ne traiamo benefici”.
(trad. Lin Yutang)

Dobbiamo innanzitutto preoccuparci di dare benefici all’Uomo, ritendo l’esterno a lui come cose da utilizzare per questo fine.

Al capitolo 28 c’è un chiaro richiamo:

“La semplicità si perde nel costruire gli strumenti che i saggi impiegano come semplici aiuti”.
(trad. T. Cleary)

Non bisogna confondere una pialla con una sega.
Entrambe sono utili, indispensabili al falegname ma per ottenere scopi totalmente diversi.

Così scienza e religione sono utili e indispensabili strumenti all’uomo.

E, se proprio, volessimo spingere questo discorso verso il paradosso, lasciatemi dire che, in fondo, nessuna delle due è indispensabile.

Se la scienza e la religione non fossero mai esistite, l’uomo non sarebbe forse vissuto lo stesso, come gli uccelli, gli alberi e le nuvole?

Sicuramente non avremmo avuto la civiltà che conosciamo, ma possiamo avere la certezza assoluta che la civiltà come si è sviluppata, sia il modello ideale per l’Uomo?
Chi può dirlo?

Scienza e religione sono un costrutto dell’uomo, per quanto logico o noumenico possa apparire.
Non sono essenziali o lo sono meno dell’aria, dell’acqua, del pane, del fuoco e dell’Amore reciproco.




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Science and religion

Science cannot go beyond the space-time dimensions, and a scientist cannot go beyond its cognitive categories except if he does not give up being a scientist and become a mystic.
Science and Mysticism speak two different languages.
Neither is better than the other. They are simply different.

The danger I see in this widespread approximated syncretism psycho-spiritual-scientific done by pseudo-spiritualists or worse pseudo-religious and improvised and patched aspiring prophets, is the creation of hybrid concepts, of Egregors without belonging group, intended for this to create only damage. Confusion to a minimum.

Spiritual enlightenment is certainly an autogenous result but we not get there by chance or " received grace " nor is it within the reach of anyone.

To get a real inner transmutation it takes years of discipline and constant practice of proven techniques for centuries and certainly not by those techniques and teachings "Imagined" by kindergarten children playing at teachers.
Obviously, if we are destined to this.

The discussion which I make is not about "science OR religion" but on "science AND religion".

I believe that science will serve for some things, religion for quite different things.
Both are necessary for man to understand and give meaning to his existence.

What I find troubling is that today the prevailing dogmatic SCIENTISM wants at all costs to pass science as truth.

It puts scientific knowledge at the foundation of all knowledge in any field, even in ethics, politics and religion.
It considers relevant, from a cognitive point of view, exclusively the science.
It considers, in fact, that the universe is essentially knowable, but that no knowledge is acceptable if not established by the scientific method.
Therefore rejects any form of metaphysics and mysticism.

Have you noticed that the advertisements, from toothpastes to food, bring a doctor or a scientist to instill the paradigm science-truth-security?

I'm not a religious fundamentalist, indeed, I am a restless progressive intellectual, animated by continuous research and doubt of my knowledge and I am convinced that science is useful to improve our lives and safety.

But, when security is set as "reassuring" for commercial and economic interests and the observation of some partial and specialized events, is placed as a truth of faith, the risk of dulling our critical spirit becomes dangerously real.

Religion has had its burning of witches but science is worthy imitator because it refuses, with a macrocephalic egocentrism, passed as the service of humanity, all that is not within its paradigms.

Today everything “has to be explained” in terms of physics or biochemistry to say that it is true.
Even my emotions, my feelings, my faith.

Yes, of course, it is true, we are a physical-chemical-electrical-electronic laboratory and therefore all our functions are observable and reproducible.

But, if we reduce humans to this, tell me, please, what is the meaning of the value of the Human Person?
And the awareness of myself, is solely the result of a balanced reaction between zinc and magnesium?

Following this logic, killing a man would be to dismount a lab.
What it would be immoral or unethical in this?
Logically nothing!

It is easy to see that the scenario proposed by this line of thought is more apocalyptic than Apocalypse.
The individual, I, you, anyone would no longer have value in itself.

Think: the bio-ethics arose precisely as a response to the above.

I believe that science and religion are the two legs of Man.

Both find self-justification to existence in themselves.
They just do not have to make "invasions of the field".
If the left leg want to walk to the right side, or vice versa, stumble, fall and injure themselves is mathematical.

Today it is fashionable, for example, to associate quantum physics and Taoist cosmology.
(see the works by F. Capra and following).

Personally I do not accept that a quantum physicist has to tell me that the Taoist cosmology is true because its counterpart in his theories.

Allow me a pinch of futile controversy.
I might think, rather, that quantum physics, rebellious daughter of classical physics, tried to use pre-existing models, as a way to fit it into the history.
Creating the paradox of using metaphysical models to support scientific paradigms.

What I mean is that if science and religion remain in their fields, they become usable for human, to improve life and existence.

When religion becomes scientific, and science becomes truth, I tremble because I find myself facing a monster, an artificial hybrid, an alien life form that will certainly try to occupy the space and the mind of human.

The Daode Jing, the Classic of the Tao and its Power, says that we must look at the essential.

Following this teaching I found two poles: the human and others out of himself.
The human, as being agent, is the center (zhong 中), the emptiness (wú 無) of the hub of a wheel, around which everything should turn around.

In Chapter 11 we read:

"By the existence of things, we profit".
(trans. Lin Yutang)

We first have to worry about giving benefits to human, considering the outside of him as things to be used for this purpose.

In Chapter 28, there is a clear reminder:

"Simplicity is lost in building the tools that the sages employ as mere aid".
(trans. T. Cleary)

Do not confuse a plane with a saw.
Both are useful, essential for the carpenter but to obtain totally different purposes.

So science and religion are useful and necessary tools to human.

Let me to push this speech to the paradox, let me say that, after all, no one is indispensable.

If science and religion had never existed, might the human have not lived, like the birds, the trees and the clouds?

Surely we would not have had the civilization that we know, but we can be absolutely certain that civilization, as it has developed, is the ideal model for the human?
Who can say it?

Science and religion are both a construct of human, as it may seem logical or noumenal.
They are not essential or are less than air, water, bread, fire and love for each other.


 
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