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Taoismo, taoismo, Tao, Daoismo, daoismo, Dao, yin yang, wu xing, bagua. La Chiesa Taoista d'Italia promuove il Taoismo (Daoismo) seguendo il Tao (Dao), per i taoisti.
Come diventare Taoisti.
Il Taoismo è un universo con infinite sfaccettature.
In esso troviamo scuole di ascetismo e filosofia, medicina e religione, arti marziali e alchimia, architettura e letteratura e moltissimo altro ancora. Tutti i campi del sapere sono stati investigati dai Taoisti per comprendere l’agire del Tao nell’esistente e per cercare un sentiero che riporti l’uomo alla sua origine divina.
Ovviamente, quando si esplora una terra sconosciuta, alcuni sentieri possono portare al fallimento e altri a trovare la via giusta per la meta.
Certo è che, se non ci fosse l’esplorazione, non potremmo mai conoscere il territorio.
Ciascuno dei sentieri scoperti, pur nella loro diversificazione, portano tutti al Tao, quando sono seguiti con un cuore sincero.
Non c’è differenza sostanziale tra chi cerca la perfezione di sé attraverso l’arte della scrittura e un altro che si ritira in una grotta per praticare l’alchimia interiore. Uno studioso dei testi sacri può essere molto più vicino alla meta che non un iniziato religioso. Un sincero credente Taoista potrebbe essere più vicino al Tao di un asceta che ha rinunciato al mondo. Conoscere a memoria tutti i testi Taoisti non fa diventare più buoni come, d’altra parte, praticare la meditazione Taoista non è certezza che faccia diventare più saggi e liberi dalle proprie paure.
Non è la tecnica che usiamo o la pratica spirituale quotidiana che ci rende migliori ma la nostra volontà a migliorare.
Il Taoismo è come un grande albero, con rami a differenti altezze.
Ciascuno si aggrappa al ramo più vicino alle sue possibilità.
Si può iniziare il cammino dalle semplici tecniche psicomotorie.
Se abbiamo sufficiente volontà, man mano saliremo i diversi livelli fino a giungere all’illuminazione spirituale.
Ci sono praticanti di arti marziali che si sottopongono a duri allenamenti, ma non approfondiscono lo studio dei testi.
Altri che vanno ogni giorno al tempio per fare offerte e pregare ma non meditano ogni giorno.
Altri ancora, dedicano tutta la loro vita allo studio dei testi ma non praticano nessuna tecnica, né vanno nei templi.
Ciascuno di loro non va oltre il campo scelto ma comunque è sulla “Via”.
Si può essere Taoisti, ad esempio, anche senza percorrere il sentiero religioso che pure è una parte vitale del Taoismo stesso.
A prescindere dal sentiero scelto, ci sono, però, dei tratti che connotano un Taoista da chi non lo è.
Per essere un Taoista occorrono, al minimo, tre condizioni: Vocazione, Genealogia e Scelta di vita.
1. Vocazione
Innanzitutto si deve sentire un richiamo, una vocazione interiore, verso il Taoismo. Senza questa premessa, qualsiasi studio o pratica porterà solo verso il puro intellettualismo o l’arido tecnicismo e non certo verso una scelta che colori ogni aspetta della propria vita.
2. Appartenere a una ScuolaTaoista
L'appartenenza a una tradizione è vitale per l'identità di un Taoista. Solo chi è parte di un lignaggio Taoista, certo e dimostrabile, può dirsi tale .
Per entrare a far parte di una “Famiglia”Taoista , si deve essere accettati come discepoli da un maestro di una delle varie Scuole-Correnti o Pài 派riconosciute dall’Associazione Taoista Cinese o che, comunque, abbiano una storia documentata e universalmente conosciuta.
Il rapporto maestro-allievo
Il mondo è così pieno di “maestri” e “maestre” che possiamo parlare d’inflazione dell’offerta spirituale.
Non affidatevi al primo venuto né a chi proviene da “corsi di formazione”, per quanto legalmente riconosciuti possano essere.
Scappate via da quelli che dicono di avere l’illuminazione spirituale o che affermano di potervela dare. Ancor di più da chi dice di avere poteri super naturali. Nessuno può dare niente ad alcuno.
Ciascuno deve combattere la sua battaglia interiore.
Non c’è altra via!
Il Dao De Jing dice che chi sa veramente, non parla di sé, non si propone né offre niente, ma è sempre pronto a porsi al servizio degli altri e a sostenere con la sua esperienza i praticanti, purché sia chiaramente richiesto .
Nel Taoismo non esistono maestri né allievi, nel senso corrente dei termini. Essi si differenziano esclusivamente per la quantità di Via percorsa.
In quanto Esseri Spirituali, siamo, di fatto, tutti potenzialmente uguali.
I primi hanno solo più consapevolezza che la loro natura vera è quella spirituale e che il mondo materiale è solo un vuoto involucro, destinato a non perdurare.
È mia convinzione che il maestro è una semplice lampadina. L’allievo la usa per vedere nel buio ma, una volta terminata la visita, la deve spegnere e non rimanere affascinato dalla luce. La meta è il suo paesaggio interiore da esplorare non certo una lampadina che lo illumina.
Il rapporto maestro allievo è una dinamica molto seria. Non va presa alla leggera, perché non darebbe frutti né con gravità, poiché condurrebbe solo al fideismo e al fondamentalismo.
Infatti, può portare alla felicità o alla disperazione. Può far guadagnare infinitamente o perdere nell’abisso delle illusioni mentali.
Un maestro vero, per meglio chiarire, non farà mai niente per trattenere presso di sé il suo allievo né mai eserciterà un potere coercitivo.
Peraltro un maestro che non sorride mai o non ironizza innanzitutto su se stesso è una persona con gravi problemi irrisolti.
Infine è bene si sappia che occorre seguire un maestro vero per almeno dieci anni, prima di essere in grado di poter trasmettere i fondamenti della tradizione.
Tirate voi le conclusioni.
Come si accede ad una Scuola Taoista
L’ingresso formale nella famigliaTaoista avviene, all’inizio, tramite una semplice cerimonia privata chiamata Bàishī 拜师, “rendere omaggio al maestro”.
L'apprendista, Dìzǐ 弟子 ,si inginocchia Kētóu 磕头, davanti al suo Maestro, Shīfù 师父, cioè davanti agli "antenati" sulla Via.
Tocca il terreno con la fronte, chiede di essere accettato e poi offre una tazza di te.
Se il maestro lo sorseggerà, lo studente entrerà a far parte, a pieno titolo, della Scuola.
In seguito, se l’allievo lo desidera e il maestro lo riterrà opportuno, avverrà la cerimonia di iniziazione o ordinazione. Una cerimonia religiosa in cui la vocazione taoista è sigillata da tre parti: il maestro, l'apprendista e una divinità o il Maestro Ancestrale, Zǔ shī 祖师.
Da quel momento in poi i rapporti tra maestro e discepolo saranno modellati sul modello padre-figlio, illuminato dalla presenza del divino.
Con l’Ordinazione si diventa un novizio e si riceveremo gli attributi formali della linea.
Secondo la scuola e la corrente, si ottiene un registro (Shoulu 收录) e una divinità custode, come nella scuola Zhengyi, o "si prendono i voti" (Shouji 受戒) come nella scuola monastica Quanzhen. Per l’ordinazione dei sacerdoti (Daoshi 道士) si eseguono varie altre cerimonie.
I vari tipi di Taoisti
A grandi linee possiamo suddividere i Taoisti in cinque tipi:
Gli Iniziati, 道教 教徒 dàojiào jiàotú
1. Sacerdoti 道士 Dàoshì
2. Anacoreti 隐士 Yǐnshì
3. I sacerdoti secolari 居士 Jūshì
I Seguaci, 道教 信徒 Dàojiào xìntú
4. Studiosi 学士 Xuéshì
5. Credenti 信士 Xìnshì
Le differenze sono date dalle funzioni esercitate, dalle prerogative religiose o dal modo di seguire la ViaTaoista. A tal proposito, possiamo, in generale, dividere le moderne scuole in due famiglie:
1. la scuola Zhengyi 正一, in cui i preti possono sposarsi, vivere in casa loro, mangiare carne (tranne che durante le feste tradizionali e ogni quindicesimo giorno del mese lunare) e bere alcol (moderatamente);
2. la scuola Quanzhen 全真, in cui i monaci devono rompere con le loro famiglie (chujia 出家), rispettare il celibato, non mangiare carne o bere alcolici.
In realtà esiste una grande varietà di comportamenti individuali, per cui possiamo trovare Taoshi Quanzhen prendersi qualche libertà alimentare, ma ancheTaoshi Zhengyi che liberamente decidono di diventare vegetariani per la loro pratica.
La vita taoista, almeno nello Quanzhen, è scandita da attività religiose, pratica individuale, lezioni in classe, cerimonie di iniziazione o di passaggio al livello superiore, periodi di ascetismo .
Noviziato
Non tutti possono far parte di una FamigliaTaoista o Dào Pài 道派. Per questo, prima di essere accettati formalmente, si concede un periodo per mettere alla prova le qualità e le capacità dell’apprendista.
In particolare:
1. La Volontà 志 Zhì.
2. Il Rispetto 敬 Jìng.
3. La Sincerità 诚 Chéng.
4. La Vocazione 道骨 Dàogǔ.
Soprattutto, questo periodo permette di creare una relazione armoniosa (Hé 和) tra Maestro e Discepolo che confermi una predestinata affinità tra di loro e che il loro incontro è stato voluto dal destino di entrambi (Yuánfèn 缘分).
Se c’è Yuánfèn ci sarà Hé.
Questa relazione reciproca durerà per sempre, perché entrambi si prenderanno sempre cura l’uno dell’altro.
Il maestro insegna quello che sa, il discepolo fa quello che può ma al suo massimo. Il limite nel dare l’insegnamento è la velocità di apprendimento dell’allievo. I limiti dell’allievo sono la sua volontà, la sua costanza, la sua pazienza.
È importante ricordare, infine, che il rapporto maestro-discepolo è un legame spirituale.
3. Scelta di Vita
Essere un Taoista vuol dire seguire il Tao cioè avere una mentalità sostenuta dai principi etici Taoisti, praticare quotidianamente le varie tecniche psico-motorie e spirituali, fare una scelta comportamentale di vita molto chiara e precisa.
Il Taoista, per queste ragioni, fa voto con se stesso, di:
A – rispettare sempre i 3 Tesori Esterni - Wai Sānbǎo 外三宝
1. La Via Dào 道
2. Il Maestro Shī 师
3. I Libri Sacri Shū 书
B – vivere secondo i 3 Tesori Interni - Nei Sānbǎo 內三宝
1. Compassione Cí 慈
2. Frugalità Jiǎn儉
3. Umiltà Bù gǎn wéi tiānxià xiān 不 敢 為 天下 先 (non desiderare di essere il primo sotto il Cielo)
C – seguire sempre i 5 Divieti - Wǔ jiè 五戒
1. Non uccidere Bùdé shāshēng 不得 杀生
2. Non rubare Bùdé tōudào 不得 偷盗
3. Non avere eccessi sessuali Bùdé yínsè 不得 淫色
4. Non mentire Bùdé kǒushìxīnfēi 不得口是心非
5. Non essere incline agli alcolici Bùdé shìjiǔ 不得 嗜酒
Naturalmente man mano che si sale di grado e livello, aumentano anche i doveri etici su cui improntare la propria vita così come il tempo da dedicare alla pratica sia laica sia religiosa.
Etica sulla VIA
Non si può essere Daoisti senza una mentalità Daoista.
Di seguito ci sono una serie di norme che ogni praticante dovrebbe seguire nel suo agire quotidiano
1 - Pazienza e Umiltà
2 - Disciplina e Volontà
3 - Studiare e Progredire
4 - Consapevolezza della realtà e Coscienza di sé
5 - Sbagliare e Credere sempre in sé stessi
6 - Movimento e Meditazione
7 - Pratica costante e Spontaneità
8 - Essenzialità e Semplicità
1 - Compassione e Moderazione
2 - Cortesia e Sensibilità
3 - Onestà e Sincerità
4 - Dovere e Dignità
5 - Lealtà con tutti e Rispetto di sé
6 - Pacificazione e Non interferenza
7 - Difendersi e Non far del male
8 - Azione forte e Cuore puro
Una Scuola. Un Maestro